Savignano: "Un impianto di trattamento dei rifiuti per il territorio va localizzato in maniera logica"

Biodigestore: le dichiarazioni dell'assessora all'ambiente del Comune di Casagiove, durante l'assemblea pubblica dei Comuni per il "No" all'impianto

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CASAGIOVE (CASERTA) – L’assemblea cittadina, organizzata presso la sala consiliare del Comune di Casagiove, svoltasi ieri ha visto sempre più unito e compatto il fronte del no, composto da quattro comuni (Casagiove, San Nicola la Strada, Recale, Capodrise) e tre associazioni (Comitato cittadino San Nicola la Strada città partecipata, Circolo Legambiente di Caserta, Movimento Speranza per Caserta). La linea negativa nei confronti dell’impianto che dovrebbe sorgere in località Ponteselice aspetta ora con fiducia le comunicazioni del Tar che si riunirà in udienza domani per valutare il ricorso dei comuni interessati dall’impianto.

L’esposizione del ricorso al Tar della Campania, esposte dall’avv. Paolo Centore, ha trattato i motivi e le ragioni legali, sociali, culturali, per cui questo biodigestore risulta essere pesantemente invasivo per i cittadini dei comuni interessati.

“Due sono principalmente i profili dell’impugnazione – ha dichiarato in assemblea la dott.ssa Lucia Savignano, assessora all’ambiente del Comune di Casagiove – In primis il fatto che l’organo preposto ad individuare le aree dove realizzare gli impianti è l’ente d’ambito e non il comune; in secondo luogo, dal punto di vista amministrativo, manca il procedimento di valutazione di impatto ambientale che può essere concesso solo in seguito ad una conferenza dei servizi”.

In questa cornice, dove a prevalere era senza dubbio il partito del no, è mancato il sindaco di Caserta, Carlo Marino, da sempre favorevole all’insediamento di questa struttura. Nè Marino, nè tanto meno un rappresentante dell’amministrazione comunale casertana ha preso parte al dibattito.

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