Intascavano i soldi delle bollette dell’acqua, arrestati 2 truffatori nel casertano

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La data odierna nella provincia di Casetta, personale della Stazione Carabinieri di Maddaloni e del N.O.R. del Comando Compagnia Carabinieri di Maddaloni, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due indagati: 1. D’ALONZO Francesco, consulente aziendale della società Centro Sicurezza Italia srl e capo del personale della società Centro Servizi Italia srl; 2. CALABRO’ Angelo, Amministratore Unico della società Centro Sicurezza Italia srl e della società Centro Servizi Italia srl; ritenuti responsabili in concorso, dei reati di truffa aggravata artt. Slcpv, 640 co 2 n. 1 c.p., appropriazione indebita artt. Slcpv, 646 c.p. e peculato artt. 81 cpv, 314 c.p. Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’impianto accusatorio acquisito nel corso dell’attività investigativa espletate, in particolare, attraverso l’escussione di diverse persone informate sui fatti, l’acquisizione e sequestro di diversa documentazione, consistente principalmente in bollettini di pagamento dei canoni idrici (TARSU) e delle ricevute dei parcheggi riguardanti le aree di sosta a pagamento, presenti lungo le strade urbane del comune di Maddaloni, affidati per la riscossione dall’Ente Comunale, alla società di servizi C.S.I. S.r.l., con sede in Maddaloni, corso 1° Ottobre n° 39. L’attività d’indagine molto complessa e articolata, si è incentrata su riscontri oggettivi conseguenti all’analisi minuziosa di quanto in sequestro e delle ordinanze comunali venendo così accertato il mancato versamento nelle casse comunali delle somme comsposte dai cittadini maddalonesi alla società di servizi, incaricata alla riscossione dei tributi. In particolare, a numerosi cittadini maddalonesi venivano recapitate più volte diverse bollette riguardanti il pagamento degli stessi consumi di fornitura di acqua potabile, in quanto l’Ente Comunale non trovava riscontro nei pagamenti, sebben versati dai cittadini all’ente incaricato alla Riscossione (CSI).  Nello specifico, tale società, incaricata di un pubblico servizio, incassava direttamente e deteneva i pagamenti relativi alla Tarsu e/o ai canoni per il servizio idrico, effettuando “commistioni” con i propri fondi nonché compensazioni non autorizzate, mentre relativamente alla gestione dei servizi di sosta indicava lo stesso numero di titolo della sosta, in modo da far venire meno la necessità di richiedere la vidimazione al Comune di nuovi titoli e, di conseguenza, non corrispondendo l’aggio all’Ente. In tal modo, i due indagati si assicuravano i profitti illeciti scaturenti dall’esercizio di tali attività. L’attività delinquenziale comportava un enorme danno erariale alle casse Comunali, per un importo di diverse centinaia di migliaia di Euro, relativo al periodo dal mese di maggio 2011 al mese di febbraio 2017. Tale fenomeno, purtroppo, non è circoscritto al solo Comune di Maddaloni ma è presente anche in altri tenitori del casertano e del napoletano. Per tale ragione, il Gip ha emesso un decreto di sequestro preventivo dela somma dì euro 129.091,00 in riferimento all’attività di riscossione per TARSU e canoni del ruolo idrico di Maddaloni.

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