Il XXXIV Congresso Nazionale Forense esamina il tema della Società tra Avvocati

I rappresentanti del Foro di S. Maria C.V. a difesa dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Avvocatura: il Congresso approva!

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Il XXXIV Congresso Nazionale Forense, tenutosi a Catania è stato dedicato a temi delicatissimi quale quello della figura dell’Avvocato in Costituzione, della specificazione della monocommittenza (Colleghi che offrono servizio professionale presso studi legali che rappresentano il loro “monocommitente”) con richiesta di legislazione sul punto.

Tra i temi trattati non meno importante, al fine di preservare la dignità della nobile Professione forense, è stato quello della disciplina della Società tra Avvocati ed in particolare della controversa figura del socio di capitale.

Il Congresso, infatti, ha affermato la più inamovibile contrarietà a tale figura nella società tra professionisti Avvocati.

Il socio di capitale, infatti, è una di quelle figure giuridiche che, per l’Avvocato, può minacciare la propria indipendenza, caratteristica essenziale della Professione forense.

Tale è il senso della mozione n. 155, ammessa alle votazioni ed approvata a larghissima maggioranza in Congresso, a firma di Felice Medicie redatta dallo stesso, da Caterina Petrella(anche ella delegata e presente al Congresso) e Fernanda d’Ambrogio, tutti Avvocati del Foro di S. Maria C.V. ed espressione diretta dell’“Associazione Avvocati del Foro di S. Maria C.V.”, presieduta dall’Avv. Angela Del Vecchio.

La portata innovativa della mozione n. 155 è consistita nell’attenzione rivolta alla giovane avvocatura, attraverso la richiesta di benefici fiscali ai giovani che intendano costituire una società tra avvocati nelle forme della società semplice.

Con tale mozione (unica ammessa alle votazioni proveniente da Delegati del Foro di S. Maria C.V.) il Congresso ha approvato di delegare gli organi di rappresentanza, a tutti i livelli, affinché si adoperino per aprire una fase di confronto con il Legislatore al fine di far emergere tutte le insidie presenti nel modello della Società tra Avvocati e dare luce a norme che possano definitivamente annientare tali minacce all’autonomia del Professionista, favorendo, nel contempo, la giovane avvocatura.

Tale opera servirà anche per favorire modelli organizzativi nuovi e sempre posti a tutela dell’indispensabile ruolo della Difesa e, quindi, a tutela di tutti i cittadini.

L’importanza di tale mozione, derivante dal tema trattato in essa, è testimoniata anche dal risalto che la medesima ha avuto sui più importanti quotidiani specializzati e non, a tiratura nazionale ed a seguito anche internazionale (Il SOLE 24 ORE).

In questa sede, quindi, bisogna manifestare l’orgoglio dell’appartenenza al  Foro di S.Maria C.V. .

Con il loro impegno, infatti, gli Avvocati Felice Medici, Caterina Petrella e Fernanda d’Ambrogio non solo hanno posto l’accento su un argomento tanto importante e delicato, ma anche hanno avuto il merito di far condividere le loro preoccupazioni all’intero Congresso Nazionale che, condividendo tutto l’impianto della Mozione n. 155, demandava agli organi di rappresentanza proprio quanto rappresentato dai nostri colleghi.

Bisogna, dunque, tributare un GRAZIE ai delegati Avv.ti Felice Medici e Caterina Petrella ed all’Avv. Fernanda d’Ambrogio: con il loro lavoro il Foro di S. Maria C.V. torna protagonista e diventa punta di diamante ed avanguardia della protezione dell’indipendenza della Professione forense.

Avanti così !

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