Caserta. Nella Sala Consiliare la presentazione del volume che parla del bullismo scritto dagli alunni casertani

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CASERTA – Il fenomeno del bullismo visto con gli occhi dei ragazzi. Questa è stata la tematica di fondo della manifestazione che si è tenuta ieri, presso la Sala Consiliare del Comune di Caserta, alla presenza del Prefetto di Caserta, Dott. Raffaele Ruberto, e del Sindaco di Caserta, Avv. Carlo Marino e dell’attore napoletano Gino Rivieccio.

In quest’occasione è stato presentato il volume “Andrea. La Storia delle Storie” che uscirà ufficialmente il prossimo febbraio. Si tratta di un progetto editoriale che ha coinvolto diverse scuole, istituti comprensivi e licei, con lo scopo di approfondire questa importante tematica, dando ampio spazio alle riflessioni ed alle idee degli alunni: infatti ogni scuola ha apportato il suo contributo al volume.

Per il progetto, curato dalla Responsabile, Dott.ssa Cristina Grillo del Liceo “A. Manzoni”, sono stati coinvolti: il Liceo “A. Manzoni”, rappresentato dalla Preside Adele Vairo, l’Istituto Comprensivo “P. Giannone”, rappresentato dalla Preside Maria Bianco e gli Istituti Comprensivi “A. Ruggiero”, con la Preside Vincenza della Valle, l’Istituto Comprensivo “E. De Amicis”, con la Preside Vincenza della Valle, e l’Istituto Comprensivo Collecini-Giovanni XXIII, con il Preside Antonio Varriale.

“L’educazione della gioventù – ha dichiarato il Sindaco Carlo Marino – è un indirizzo di vitale importanza della nostra società. L’amicizia e la volontà di difendere i più deboli sono valori che devono essere tutelati nella crescita di un ragazzo. Attraverso questo potremmo formare i cittadini del domani”.

“La giornata – ha dichiarato Antonio Varriale, Preside dell’Istituto Comprensivo Collecini-Giovanni XXIII – vuole porre i riflettori su quella che una vera e propria piaga nella vita dei giovani, ovvero del bullismo e del cyberbullismo. In questi casi è fondamentale la comunicazione, soprattutto il colloquio scuola famiglia. Sono infatti le scuole a subire questi fenomeni ed è alla scuola che spetta il compito di prevenirli”.

Non si è trattato solo di un momento di celebrazione di un’attività extrascolastica, ma anche e soprattutto, la giusta condivisione di pensieri, idee, e riflessioni su una problematica diffusa di cui i ragazzi, sia nel ruolo di vittime che di carnefici, sono inevitabilmente coinvolti.

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