L’esibizione delle Bande Musicali ai festeggiamenti di Sant’Antonio di Padova in Casagiove, nella prima metà del Novecento

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Introduzione

In passato, nel corso dell’organizzazione delle feste di piazza, un punto fondamentale che caratterizzava la buona riuscita della festa era, da parte del Comitato festeggiamenti, quello della scelta di una “grande” formazione bandistica musicale che, esibendosi su di una cassa armonica posizionata al centro della piazza, avrebbe certamente contribuito a far giungere nella cittadina persone anche dai paesi limitrofi. Era abitudine da parte dei membri dei Comitati, nel corso dell’anno, raggiungere le altre località del circondario non solo per ammirare le altre feste popolari ma anche e soprattutto per trarre da esse spunti e buoni propositi. Tra questi spunti, ricadeva anche la scelta della Banda Musicale che, nel corso dei festeggiamenti avrebbe dato un tocco di folclore alla pubblica manifestazione, non solo accompagnando musicalmente i cortei processionali ma pure allietando la cittadinanza, sostando nei principali luoghi cittadini. Una cosa che di sicuro all’epoca non creava affatto problemi, era la spesa da effettuare, chiamando in città bande musicali provenienti anche da fuori regione, tra le più rinomate e illustri dell’intera Penisola.

 

I. Negli Anni ’20

Nel 1920, il Comitato festeggiamenti in onore di Sant’ Antonio di Padova, si adoperò al meglio, “per il pieno successo della festa, che si prevede(va) magnifico”, tanto da sperare in “un’enorme affluenza di forestieri”. I festeggiamenti si tennero dal 12 al 15 giugno del medesimo anno e, per l’occasione vennero contattate per prestare servizio, le Bande musicali di Caserta, Acerra, San Nicola la Strada e, quella “rinomata e premiata” di Montemiletto (Avellino) la quale, si sarebbe esibita soltanto nei giorni 14 e 15 giugno 1920.

Nei giorni 22, 23 e 24 giugno (rispettivamente: sabato, domenica e lunedì) del 1929, in base alle dichiarazioni rilasciate tramite il giornale dell’epoca “Terra di Lavoro”, in Casagiove, “con fastosa pompa” si sarebbero tenuti i festeggiamenti in onore di sant’ Antonio di Padova. Il programma non prevedeva soltanto momenti di religiosità, ma pure ludici e di intrattenimento. Ad intrattenere la numerosa folla in piazza erano, per lo più, le bande musicali che, a passo “militare” e indossando sfarzose uniformi, eseguivano le più celebri marce sinfoniche e militari. Tra queste ultime, la più richiesta dai componenti del Comitato festeggiamenti era senza alcun dubbio quella composta dal maestro nativo di Casapulla (CE), Giovanni Orsomando e, intitolata “Cuore Abbruzzese”. Alle ore 16.00 di sabato 22 giugno 1929, giungeva in città il Gran Concerto Musicale “Città di Conversano” (Bari), diretto dal maestro cavalier Pietro Maringola che, a partire dalle ore 17.00 avrebbe girato “per il Paese”, per poi esibirsi alle ore 21.00 “in Piazza S. Croce” (piazza Pasquale Silvagni), e dove avrebbe eseguito “uno speciale programma”. Il giorno seguente, domenica 23 giugno, oltre alla presenza della già menzionata Banda musicale di Conversano, ad esibirsi ci sarebbe stata anche la Banda Musicale di S. Clemente (Caserta), diretta dal maestro Angelo Battaglia. Quest’ultima, avrebbe poi, accompagnata “l’imponentissima processione della bella immagine di S. Antonio di Padova” che, attraversando le strade cittadine sarebbe passata sotto “la sfolgorante illuminazione elettrica a cura dell’artista Gennaro Correra da Caserta”. Lunedì 24 giugno, prestava nuovamente servizio la Banda di Conversano, mentre, all’interno della Chiesa di Sant’ Antonio di Padova, venne celebrata, dal parroco don Mattia Zampella, “la messa a grande orchestra”, con la musica composta e diretta dal maestro don Domenico Mingione, “componente del Comitato Diocesano di Musica Sacra”. Nel corso della santa messa, dal pulpito della chiesa, padre Agostino Soriano dell’Ordine dei Francescani, avrebbe tenuto “il pergamo”, ossia l’omelia. Il Te Deum avrebbe concluso le funzioni ecclesiastiche, mentre, i “giuochi popolari” e l’accensione di “ricchi fuochi artificiali” avrebbero definitivamente calato il sipario sull’ edizione del 1929 dei festeggiamenti “esterni”.

 

II. Negli Anni ‘30

I festeggiamenti che si sarebbero svolti nei giorni 27, 28, 29 e 30 giugno 1931 in Casagiove, vennero presentati in un paragrafo del citato giornale “Terra di Lavoro”, come: “La Festa Centenaria di S. Antonio di Padova a Casagiove”. Ora, il termine “Centenaria”, come si è portati a pensare, non stava ad indicare che i festeggiamenti antoniani si tenevano da cento anni netti, ma bensì il termine indicava semplicemente un modo per far capire ai lettori che, in realtà, la festa in questione era di stampo molto antico nella cultura popolare casagiovese. In occasione di quell’ edizione della festa si esibirono ben tre Bande musicali: quella di Casalba (in epoca fascista il Comune con tale denominazione, sorse per effetto dell’unificazione dei comuni di Portico e Macerata Campania) e quelle “rinomate” di Conversano (Bari) e Gioia del Colle (Bari).

In passato i membri del Comitato festeggiamenti, ricevevano tale incarico direttamente dagli amministratori (Consiglio) dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova, trattandosi ovviamente, di persone fidate e di provata fede cristiana, oltre che la profonda devozione verso il Gran Santo. Anche nel 1939, e precisamente dal 24 al 26 giugno, si tennero i festeggiamenti. Il sabato (24 giugno), alle ore 17.00, giunse la Banda musicale di Casapulla, la quale fece il giro delle strade cittadine, per poi alle ore 21.00, esibendosi con un programma musicale in piazza. La domenica (25 giugno), la solenne processione con la statua di sant’Antonio, fin dalle ore mattutine venne accompagnata musicalmente dal Gran Concerto Musicale di Civitanova del Sannio (Campobasso), diretto dal “valente” maestro Filippo Alberghi. Alla processione presero parte anche le “Pie Arciconfraternite locali” e l’Arciconfraternita del SS. Rosario e Anime del Purgatorio di Sala (Caserta).

 

Fonti archivistiche

  • ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI CASERTA, I.01.09. Festività e funzioni religiose: Busta 8, Fascicolo 61 “Feste. Disposizioni varie”.

 

  • SOCIETA’ DI STORIA PATRIA DI TERRA DI LAVORO, Emeroteca – Raccolta “Terra di Lavoro” Anni 1920, 1929, 1931 (per tutte e tre le annate si veda il mese di Giugno).

 

 

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