Integrazione. Centro Studi Averroè premia Ambasciatori di Pace

Una serata per riunire istituzioni, professionisti e personalità che si sono distinte nella promozione del dialogo tra cultura araba e pensiero occidentale.

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Si è svolta venerdì 22 febbraio, presso la suggestiva cornice del Casale Tor di Quinto, la serata di premiazione dell’edizione 2019 del Progetto Pace, organizzato dal Centro Studi Averroè.

A fare gli onori di casa è stata Souad Sbai, presidente del Centro Culturale Averroè, giornalista, scrittrice e figura politica, cittadina italiana originaria del Marocco e promotrice dell’evento.

L’evento è stato aperto con la lettura, da parte dell’attrice Anna Mazzantini, di alcune opere dello stesso Averroè, filosofo musulmano di Spagna che durante l’ondata di fanatismo religioso della fine del XII secolo, fu esiliato e tenuto sotto controllo fino alla morte. Il filosofo, grande estimatore di Aristotele, sosteneva che tra religione e filosofia non vi fosse alcuna conflittualità.

Souad Sbai e i premiati

Tre i momenti clou della serata. Il primo è stato la consegna del premio Acmid Donna Onlus alla dottoressa Mira Daher, ambasciatrice del Libano in Italia. È seguita la nomina di tre nuoviAmbasciatori di Pace, ovvero lo psichiatra e psicoterapeuta Adriano Segatori, la quality manager della Regione Lazio Stefania Morettie l’artista Pietra Barrasso. Infine il conferimento del premio Centro Alti Studi Averroè, consegnato ai rappresentanti di categorie che si sono distinti per l’adesione e l’approfondimento culturale dei valori portati avanti dal Centro e dell’organizzazione di attività volte alla crescita del senso di impegno civile dei cittadini, nonché per il contributo offerto nella promozione di progetti di integrazione tra la cultura araba e il pensiero occidentale, nel diffondere la pace nel Mediterraneo e in Medio Oriente contro l’estremismo e il terrorismo.

Roma, 23 febbraio 2019

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