L’arresto di Casimiro Lieto, Speranza per Caserta: “Tanti incarichi affidatigli senza bandi”

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L’arresto di Casimiro Lieto getta (ulteriori) ombre inquietanti sulla politica casertana. Ferma restando, è sempre bene ribadirlo, la presunzione di innocenza, le intercettazioni audio e video già rese pubbliche dagli inquirenti lasciano trasparire quanto meno una indiscutibile, ed oggettivamente inaccettabile, connivenza tra il manager irpino ed i giudici. Il nome di Lieto è stato per anni una costante come direttore artistico e dominus dei festival svolti a Caserta, in particolare Leuciane e Settembre al Borgo. Nessun collegamento diretto tra i fatti di Salerno e gli incarichi conferiti a Lieto dal Comune di Caserta, ma quantomeno è doverosa una riflessione sulla gestione, troppo spesso intrecciata, tra “simpatie” politiche e conferimento degli incarichi, artistici e non, con buona pace della trasparenza, della meritocrazia e delle pari opportunità. Non è un mistero, infatti, che Lieto fosse vicino al centrodestra, tanto poi da continuare una brillante ascesa professionale fino a diventare produttore Rai ed essere proposto dall’ex vicepremier Salvini come direttore di Rai Uno. Gli incarichi ricevuti a Caserta erano “intuitu personae”, senza alcun bando o avviso pubblico, e scatenarono fin dal 2013 le contestazioni dei Consiglieri di Speranza per Caserta, che produssero anche una mozione insieme ai colleghi di opposizione per ottenerne la revoca, e per effettuare modifiche al regolamento comunale per il conferimento degli incarichi. Mozione, manco a dirlo, bocciata. In quella opposizione c’erano anche pezzi dell’attuale maggioranza, ma le cose non sono cambiate: ancora affidamenti diretti, con distorsioni evidenti del codice degli appalti come, ad esempio, il caso dei 200mila euro elargiti senza bando ad un singolo produttore per l’organizzazione di “Comunalia 2017”. Ciò ad ulteriore testimonianza del fatto che, ormai da due decenni, il governo della città segue le medesime logiche, al di là della leggera passata di vernice che si vuole far passare come “colore politico”. Personaggi in cerca di autore, politici in cerca del contenitore buono per poter continuare a portare avanti lo stesso modello di amministrazione, come testimonia l’ultimo caso del “gruppone” che si va formando, dai vari gruppetti di maggioranza, intorno alla nuova formazione politica renziana “Italia Viva”, nel più classico dei gattopardeschi “cambiare tutto, affinché nulla cambi”.

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