Recupero del Carcere Borbonico di Santo Stefano sull’isola di Ventotene, interrogazione di Barbaro (Lega)

«il Governo chiarisca la procedura per la nomina del commissario Costa»

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ROMA – Il recupero del Carcere Borbonico di Santo Stefano (Isola di Ventotene) è al centro dell’attenzione dell’ultima interrogazione parlamentare del senatore della Lega Claudio Barbaro indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

Il grande edificio, costruito nel 1795 ed uno dei primi esempi di carceri moderni, era già stato interessato da un progetto di recupero e riuso da parte del Governo, «l’attività è prevista dalla delibera CIPE 1° maggio 2016 – si legge nell’interrogazione – particolarmente per il recupero e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano – Ventotene; il progetto destina la somma di circa 70 milioni di euro, che verranno impegnati secondo quanto previsto dal progetto e dal cronoprogramma e l’attività è assistita dal “Servizio per la concertazione amministrativa e il monitoraggio in materia di territorio, ambiente e immigrazione” Unità Operativa presso la Presidenza del Consiglio dei ministri presso il Dipartimento per il coordinamento amministrativo».

Al centro della questione si pone la nomina del nuovo commissario straordinario al progetto, «con delibera Consiglio dei ministri del 23 gennaio 2020 n. 24, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, è stato conferito alla dottoressa Silvia Costa l’incarico di commissario straordinario del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano (Ventotene), a norma dell’articolo 11 della legge n. 400 del 1988».

Vista la delicatezza del progetto e le competenze specifiche richieste all’unità di coordinamento, il sen. Barbaro chiede «quali siano stati i criteri adottati per la selezione della dottoressa Silvia Costa come commissario straordinario e su quali esperienze curriculari tale scelta si sia basata; quali siano i contenuti economici destinati come compenso alla dottoressa Silvia Costa a fronte di quali siano, di fatto, i compiti e le responsabilità che le sono stati assegnati, nonché a quale organo di controllo debba far riferimento per il proprio operato».

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