Assistenti civici, una soluzione che convince poco e crea polemica con la Protezione Civile

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Sta facendo molto discutere la notizia del bando per reclutare 60 mila assistenti civici che possano aiutare i sindaci durante la fase 2 dell’emergenza sanitaria da coronavirus.

Il progetto ipotizzato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha destato molte polemiche, soprattutto da parte del Comitato Nazionale del Volontariato di Protezione Civile, e così il Governo ha deciso di correggere il tiro e di specificare che i volontari reclutati per il ruolo di assenti civici avranno soltanto compiti di pubblica utilità e non di controllo e vigilanza, come inizialmente si era detto.

“Si tratta di una questione delicata. Da un lato è importante che in questa fase 2 vi siano controlli costanti in modo che ogni protocollo di sicurezza per scongiurarli nuovi contagi venga rispettato, dall’ altro lato bisogna avere gente preparata e formata che possa dare un reale e consiste contributo alla pubblica sicurezza, altrimenti si rischia fortemente di peggiorare le cose e che i volontari diventino un ostacolo e un ulteriore fonte di preoccupazione invece che una risorsa utile.  E’ una soluzione che va rivista e corretta altrimenti così come serve a poco e scontenta tutti.” –ha affermato il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

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