Le antiche mura di Teano rischiano di crollare: scatta il sequestro

Dopo l'Arco di Adriano un altro bene archeologico viene sottoposto a sequestro

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Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Stazione di Teano hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, di sequestro preventivo d’urgenza del tratto della cinta muraria risalente al IV sec. a.C. e posta a presidio dell’antica Teanum Sidicinum, ubicato all’intersezione tra via Nuova e via Giglio in Teano.
Il procedimento penale – iscritto tuttora a carico di ignoti per i reati ex art. 677, comma 3, c.p., Omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina, e 733 c.p., Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale — ha tratto origine da una segnalazione di un “intervento per dissesto statico nel Comune di Teano” pervenuta all’Autorità Giudiziaria dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Caserta.
In particolare, questi ultimi rappresentavano di aver constatata, in occasione del sopralluogo eseguito sul posto, la presenza nella antica cinta muraria di una “vistosa lesione verticale e alcuni enormi fori con distacco di alcune grosse pietre”, evidenziando al contempo la necessità di eseguire lavori “urgenti di assicurazione e riparazione” volti ad eliminare la ravvisata situazione di imminente pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Gli accertamenti tecnici eseguiti nel corso delle indagini davano modo di accertare che la parte di muro prospiciente la scalinata di via Nuova presenta una lesione verticale ampia ed evidente in prossimità della quale erano visibili diverse “riprese” della muratura a tratti anche con ingobbamenti piuttosto pronunciati, probabilmente dovuti alle diverse fasi costruttive oltre che alle diverse funzioni architettoniche che le opere possono aver assunto durante la loro esistenza. Oltre a tale lesione verticale, il tratto di muro lungo la scalinata presenta un diffuso degrado dei giunti di malta ampiamente favorito dalla vegetazione che ha attecchito tra i conci lapidei e che nasconde in parte il quadro fessurativo. Tuttavia dalla strada, è ben visibile una lesione diagonale che si sviluppa a partire dalla quota dell’intersezione della falda del fabbricato sottoposto con il muro di cinta allontanandosi progressivamente con l’aumentare dell’altezza fino alla sommità del muro interessando anche il parapetto.
Le criticità evidenziate non risultano allo stato essere state superate dagli interventi programmati medio tempore dal Comune di Teano.
Dagli accertamenti tecnici espletati, è infatti risultato che appare necessario, tenuto conto delle precarie condizioni di equilibrio del cantonale e del paramento murario, intervenire e completare le operazioni d’indagine e messa in sicurezza finale del muro mediante il ripristino dei tratti in dissesto. Il possibile crollo della cinta muraria anche parziale potrebbe interessare gli edifici contigui e fronteggianti.
Ad oggi, non risulta che siano state poste in esecuzione tali opere, finalizzate alla eliminazione del pericolo per la pubblica e privata incolumità.
La Procura, preso atto di tali risultanze, ha pertanto disposto la sottoposizione a sequestro preventivo del tratto della cinta muraria in questione, e ciò anzitutto al fine di preservare la pubblica e privata incolumità (specie tenuto conto della sopravvenuta revoca dell’ordinanza con la quale il Sindaco aveva in una prima fase interdetto il traffico pedonale tra via Gigli e via Nuova).

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