Le elezioni del sindaco di Casagiove per il triennio dal 1876 al 1878

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“Non sempre ciò che viene dopo è progresso”

(Alessandro Manzoni)

 

Premessa

Lo svolgimento delle elezioni comunali, era all’ epoca, ben diverso rispetto ai tempi attuali. Si vedrà infatti che, ad unità di Italia già attuata e più precisamente con la Legge n.2248 del 20 marzo 1865, il Sindaco, nominato dal monarca, veniva in realtà scelto  tra i Consiglieri eletti a “suffragio diretto”. La lista dei Consiglieri comunali che segue, era caratterizzata, come si può vedere, da personalità “variegate”, sia nelle età, quanto nei mestieri, tra cui la presenza di due preti. Per la maggior parte però, la stessa lista era composta da persone di un certo livello sociale: proprietari, medici, e pochissimi artigiani. Il numero dei “votanti”, da notare inoltre, rispetto al numero della popolazione dell’epoca, era davvero molto basso.

I. Le informazioni raccolte sui nominativi dei “papabili” alla carica di Sindaco

In data 25 novembre 1875, il Maggiore della Legione dei Carabinieri Reali della Provincia di Caserta, in vista delle elezioni Comunali che si sarebbero effettuate in Casagiove nel 1876, aveva raccolto informazioni sui nomi dei Consiglieri Comunali “preferibili per la nomina di Sindaco di quel Comune”, informazioni che il Maggiore dell’Arma aveva poi inviate al Prefetto di Caserta. Risultava infatti che: Pasquale Silvagni “sindaco attuale, è(ra), pro al partito d’opposizione: però ha(veva) onestà e capacità, e gode(va) stima”. Il cavalier Raffaele Centore, il quale “è(ra) di età avanzata”, era essenzialmente di “buona condotta politica e morale” e anche lui godeva di “capacità ed onestà” e di “buona opinione nel pubblico”. Infine, c’era Giuseppe Menditto che però, “per lo più dimora(va) in Napoli”, godeva di “buona condotta”, risultava “attaccato al governo” e anche lui aveva “capacità e onestà”, godendo “nel pubblico buona opinione”. Concludeva il Maggiore dei Carabinieri, affermando che fra i tre candidati, il primo, cioè Pasquale Silvagni, “sarebbe (stato) da preferire”.

II. Le elezioni comunali e la nomina a sindaco del cavalier Raffaele Centore

Nel Comune di Casagiove, la cui popolazione ammontava in quel periodo a ben 4572 abitanti, i cittadini con diritto di voto furono chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio Comunale, il quale avrebbe governato negli anni 1876, 1877 e 1878. Per i comuni caratterizzati da più di 3000 abitanti, come appunto nel caso di Casagiove, il Consiglio Comunale doveva essere composto da 20 consiglieri. Gli stessi consiglieri poi, venivano eletti da quei cittadini che pagavano annualmente, almeno 10 Lire di contribuzioni. Al momento delle elezioni nei rispettivi anni: nel 1876 su 93 elettori iscritti nelle Liste, soltanto 62 risultarono i votanti, Nel 1877 su 89 iscritti nelle liste, soltanto in 54 votarono, invece, nel 1878 su 94 iscritti nelle liste, soltanto in 59 votarono. Personalità di ogni ceto sociale, tutte dimoranti in Casagiove, figurarono tra i candidati alle elezioni come Consiglieri Comunali:

  • Giovanni Rossi, di anni 44, professione farmacista, eletto nel 1874 con 44 voti
  • Francesco Fiano, di anni 50, professione sarto, eletto nel 1874 con 42 voti
  • Giovanantonio Blasio, di anni 42, professione colono, eletto nel 1874 con 41 voti
  • Giuseppe Santorio, di anni 61, professione proprietario, eletto nel 1875 con 48 voti
  • Giovanni Scialla, di anni 64, professione proprietario, eletto nel 1875 con 44 voti
  • Michele Menditto, di anni 46, professione proprietario, eletto nel 1875 con 44 voti
  • Carlo Luigi Castiello, di anni 45, professione medico, eletto nel 1875 con 42 voti
  • Vincenzo Ianniello, di anni 46, professione speziale, eletto nel 1876 con 52 voti
  • Giuseppe Mingione, di anni 49, professione repitore, eletto nel 1876 con 42 voti
  • Pasquale Silvagni, di anni 52, professione proprietario, eletto nel 1876 con 54 voti
  • Francesco Santoro, di anni 49, professione proprietario, eletto nel 1876 con 57 voti
  • Francesco Centore, di anni 53, professione sacerdote, eletto nel 1877 con 31 voti
  • Michele Fiano, di anni 34, professione sacerdote, eletto nel 1877 con 38 voti
  • Giovan Battista Lombardo, di anni 35, professione colono, eletto nel 1877 con 34 voti
  • Pompilio Menditti, di anni 48, professione proprietario, eletto nel 1877 con 51 voti
  • Cavalier Raffaele Centore, di anni 79, professione medico, eletto nel 1878 con 57 voti
  • Ciro Santoro, di anni 58, professione proprietario, eletto nel 1878 con 35 voti
  • Giovan Antonio Perrotta, di anni 37, professione negoziante, eletto nel 1878 con 35 voti
  • Vincenzo Rossi, di anni 52, professione bottaio, eletto nel 1878 con 33 voti
  • Gennaro Tescione, di anni 29, professione negoziante, eletto nel 1878 con 29 voti.

Tra i nomi eletti, si procedeva a proporre poi la persona che, era in grado di poter amministrare il Comune, attraverso la nomina a Sindaco. Venne quindi proposto il nome del più anziano del gruppo, il cavalier Raffaele Centore, proposta che venne accettata favorevolmente anche dal Prefetto di Caserta. Si procedette quindi a formare la Giunta Municipale, la quale risultava composta dagli assessori: Giovanni Scialla (voti ottenuti 10), Francesco Santoro (voti ottenuti 7), Pasquale Silvagni (voti ottenuti 12), Pompilio Menditti (voti ottenuti 10). Vi erano poi gli assessori “supplenti”: Giovan Antonio Perrotta (voti ottenuti 11) e Giuseppe Santorio (voti ottenuti 10). L’anziano medico, cavalier Raffaele Centore, accettò la nomina di Sindaco e il 23 marzo 1876, e si recò a Caserta, dove ad attenderlo vi era il Prefetto della Provincia di Terra di lavoro, assistito dal Segretario di Prefettura insieme con alcuni testimoni “infrascritti”. In effetti, la nomina a Sindaco del Comune di Casagiove, “Circondario di Caserta”, giunse già il 2 marzo 1876 attraverso Regio Decreto. La nomina del Centore, aveva validità nel triennio che andava dal 1876 al 1878 e al momento della presentazione in Prefettura, “posata la mano sul Libro dei Sacri Evangeli”, pronunciò il consueto giuramento, in cui affermava “di essere fedele a S. M. il Re e ai suoi Reali Successori, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato”, e in più di esercitare le sue “funzioni di Sindaco col solo scopo del bene inseparabile del Re e della Patria”.

III. Le improvvise dimissioni del sindaco Raffaele cavalier Centore e la riconferma alla carica sindacale

In un primo momento, il sindaco Centore aveva chiesto al Prefetto con una nota del 31 ottobre 1877, di poter avere “un congedo di tre mesi” perché doveva “attendere” dei suoi “affari di salute”. Il 14 gennaio 1878, l’anziano sindaco Raffaele Centore, presentava “formalmente” al Prefetto di Caserta, la sua rinuncia “per potenti ragioni” che lo “assistevano”, alla carica di Sindaco “di questo Comune”, pregando il prefetto affinché avesse dato “pubblico corso” a quella sua rinuncia, assegnando i suoi poteri all’assessore più anziano. Fu così che il 15 gennaio del medesimo anno, l’assessore Giovanni Scialla, scriveva al prefetto di Caserta, informandolo che, delegato dal “dimissionario Sindaco”, Raffaele Centore, aveva assunte “le funzioni sindacali in questo Comune” che però, per sue “vedute particolari, ed urgenti affari domestici, reggere sì importanti uffici”, chiedeva di “destinare altro assessore”, che surrogandolo “nella delegazione”, avesse funzionato “per l’egregio Sindaco dimissionario”. Le dimissioni del cavalier Centore, non vennero però accettate, probabilmente perché il Centore stesso, come sindaco, stava svolgendo un egregio lavoro amministrativo. Infatti, da Roma il Ministero dell’Interno, il 25 settembre 1878, inviava al prefetto di Caserta l’estratto del Regio Decreto “di comunica” che testimoniava appunto la riconferma dell’elezione del sindaco Centore per il triennio 1876, 1877 e 1878.

Fonti

  • Archivio di Stato di Caserta, Prefettura Gabinetto – II Inventario, Busta 71 Fascicolo 750.
  • Nicola Santacroce, I Sindaci di Caiazzo: ricerche sull’amministrazione comunale dal 1807 ai nostri giorni, Caserta 1999.

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