Consiglio comunale “rovente”. La minoranza abbandona l’aula, Vozza: “La mia porta è aperta”

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CASAGIOVE (Caserta) – Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 gennaio, la prima seduta del nuovo anno del Consiglio Comunale di Casagiove. Oltre tre ore di attività consiliare in diretta streaming in cui, tra interpellanze, mozioni, modifiche ai regolamenti ed emendamenti,  si sono inaugurati in maniera incisiva i lavori dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Giuseppe Vozza. Assente giustificato il leader delle forze di minoranza del gruppo Casagiove nel Cuore, Danilo D’Angelo, strenuamente rappresentato dai consiglieri Francesco Moscatiello, Tina Petrillo e Pina Mingione, che attraverso le motivazioni delle loro interpellanze hanno catalizzato l’attenzione del consesso per oltre un’ora sui temi legati alla Scuola, alla Salute e alla Comunicazione, quest’ultima declinata come sinonimo di trasparenza. Argomentazioni affrontate attraverso singole interpellanze rivolte in modo diretto al primo cittadino, ma che nel complesso si sono mostrate interconnesse e, soprattutto, meritevoli da parte del sindaco di un solo tono di risposta: alcune questioni non rientrano tra le competenze del Consiglio Comunale e andrebbero presentate ai dirigenti o ai funzionari degli uffici comunali, oppure agli Assessori di competenza, senza gravare sulla conduzione della macchina comunale che nella gestione è ancora in balía di una serie di difficoltà. Dinanzi alle precisazioni del sindaco che conferma di non aver mai chiuso la porta in faccia a nessuno, il  consigliere Moscatiello si é dichiarato insoddisfatto e convinto a non voler retrocedere di un passo rispetto alla posizione ideologica iniziale, trascinando con sè anche le altre due consigliere di Casagiove nel Cuore. Dal canto suo il sindaco Giuseppe Vozza, senza tradire lo stile che lo definisce, ha profuso una vera lectio magistralis a tutti i giovani esponenti politici che compongono l’attuale scacchiere consiliare, invitandoli ad agire in pieno spirito di collaborazione per il bene della comunità casagiovese, sforzandosi di mettere in esercizio i meccanismi del dialogo e della compartecipazione attiva. Il tutto senza arroccarsi su posizioni prestabilite e auspicando che  sia messo un punto ai toni da campagna elettorale. “Io oggi amministro e non sono qui per ricevere meriti – ha dichiarato il sindaco Vozza – la città domani resta a voi e bisogna lavorare tutti insieme per il futuro”. Erano le ore 18.36 quando i tre consigliere di minoranza, sentendo di non poter esercitare la loro forza di opposizione, nel momento in cui si è messo ai voti di rimandare le discussioni ai punti 4, 5 e 6 all’ordine del giorno come questioni pregiudiziali, in base al comma 2 dell’art. 45 del Regolamento del Consiglio Comunale, hanno abbandonato l’aula. Nello sconcerto generale
i lavori però non si sono fermati e i toni si sono nuovamente surriscaldati, quando a ricoprire gli scranni della minoranza è rimasto solo Christian Bruno Gallo: unico esponente scissionista di Casagiove nel Cuore, fuori da ogni commissione consiliare e senza nessuna nomina di capogruppo. Gallo, animato da un forte senso di responsabilità verso il suo elettorato, dopo aver appreso gli aggiornamenti apportati alla vecchia versione del Regolamento Comunale, non si è privato di urlare alla maggioranza che la sua esclusione da ogni ambito funzionale al bene della città, è per lui una azione antidemocratica e che continuerà ad esercitare le modalità che ritiene opportune per denunciare. “State cercando di mettermi il bavaglio – ha tuonato Gallo – e la risposta è arrivata dal consigliere Di Mezza che ha controbbattuto con grande amarezza gridando al microfono “Vergognati!”, assistendo così poco dopo all’uscita repentina dello stesso dall’aula. Il consigliere Gallo dopo quattro mesi si dimostra stanco nel voler sentire ragioni che apertamente dice di non condividere.
Il 2021 della politica casagiovese si apre tra recenti deja vù e una critica perniciosa, se non addirittura improduttiva per l’azione amministrativa futura. Ancora una volta saremo pronti a seguire lo sviluppo del dialogo interpartitico e ad augurarci instancabilmente che tra Caino e Abele non sia la stirpe casagiovese a rimetterci.

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