Aggredita ed accoltellata da un’intera famiglia a Marano per un posto auto. Condannati gli aggressori ottengono subito i domiciliari

La sorella della vittima: “Pene troppo lievi inflitte a tutti e 3 per un tentato omicidio. Chiediamo giustizia.”

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Lo scorso ottobre a Marano di Napoli un’intera famiglia è stata arrestata per il tentato omicidio di una 34enne.

La donna è stata accoltellata per una lite scoppiata a causa di un posto auto.

L’aggressione alla 34enne si è verificata in via Campana, nel pomeriggio del 19 ottobre scorso. Tra la vittima e i suoi aggressori, i suoi vicini di casa, qualche ora prima della lite erano già volati insulti e minacce a causa di un posto auto conteso. È stato quando la 34enne ha ripreso la discussione con la vicina di casa, qualche ora dopo, che dalle parole si è passati ai fatti: nel bel mezzo della lite, il 17enne, figlio dei vicini di casa, ha improvvisamente estratto un coltello e colpito quattro volte la 34enne.

Il giovane è stato arrestato così come il padre 40enne e la madre 38enne.

Ora a distanza di 9 mesi il tribunale ha decretato: 7 anni per il padre, 6 per la madre e 3 per il 17enne.

Una sentenza che ha lasciato l’amaro in bocca alla vittima così come a sua sorella, Angela Barca, che si è rivolta al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli per chiedere giustizia e rendere noto il video choc dell’aggressione:

“Per un tentato omicidio preterintenzionale con 4 coltellate che hanno causato ferite gravissime ci sembrano condanne davvero troppo lievi considerando che gli sono anche stati concessi i domiciliari fuori Napoli. Io e mia sorella vorremmo far sentire la nostra voce per chiedere giustizia anche in rispetto di tutte quelle donne che, a differenza di mia sorella, non ce l’hanno fatta. Vorrei che rendesse noto il video dell’aggressione.”

“Sono immagini di una violenza e di una feroce inaudite. Se poi si considera che tutto questo si è scatenato per un posto auto, allora tutto diventa così assurdo. La tragedia di Torre Annunziata con la morte di Maurizio Cerrato non ha insegnato nulla. Se non si metterà fine a queste pene irrisorie, la situazione continuerà a peggiorare e la violenza prenderà il sopravvento e nessun cittadino perbene sarà al sicuro. Si rischia di arrivare alla giustizia fai da te. Le pene per l’uccisione o la tentata uccisione di una persona non possono essere irrisorie. Le vittime sono sempre più esasperate da un sistema che sembra tutelare i criminali e abbandonare le persone oneste”.- ha dichiarato Borrelli.

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