Grande festa di compleanno al “GardenAut”: tre anni di attività sociali, progetti, inclusione

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Erano davvero numerose e incontenibili le famiglie con bambini chiassosi al seguito che domenica 8 settembre hanno gremito il “GardenAut” di Casagiove in occasione del suo terzo genetliaco. Tante le iniziative che a partire dalle 18 hanno ravvivato la struttura, con momenti di scoppiettante allegria particolarmente apprezzati dai più piccoli che, in una suggestiva cornice di festa, hanno potuto dare libero sfogo alla fantasia e alle energie, correndo nei prati, schiamazzando e strepitando di gioia o cospargendosi vicendevolmente con abbondanti dosi di polveri colorate in una sorta di rito Holi.

Il Giardino “inclusivo”, come molti sanno, nasce dalla lodevole iniziativa di Giuseppe BOGGIO e Raffaella FAMIGLIETTI, genitori del piccolo Michele, affetto da disturbo dello spettro autistico. Sorge su un terreno che gli stessi coniugi, in collaborazione con l’AMA (Associazione Michele Autismo), presieduta dalla Signora Raffaella, e alcuni partner locali, hanno adibito l’intera superficie, opportunamente attrezzata, allo svolgimento di diverse attività ludiche, didattiche o di laboratorio con personale specializzato. L’area dispone altresì di un percorso sensoriale, un piccolo stagno artificiale, un parco giochi, un recinto con tartarughe di terra, una zona picnic e una per l’orticoltura. Spazi, insomma, in grado di accogliere bambini “speciali” e “normali” con le loro famiglie, che qui potranno socializzare e giocare soddisfacendo ciascuno le proprie inclinazioni, ma soprattutto imparare a superare ogni sorta di barriera mentale e a rispettare le diversità (o, meglio, le specialità) di ogni genere. In definitiva, imparare ad amare senza condizioni.

Una sana giornata di svago condita da tanti spunti di riflessione, insomma, con un momento clou di grande impatto emotivo, in cui la commozione ha preso il sopravvento su tutti i presenti. Emozioni che si possono vivere soltanto quando la passione e il sano altruismo incrociano, senza reconditi fini, i sentimenti della solidarietà e della filantropia. Ed è esattamente ciò a cui hanno assistito le tante famiglie presenti, quando il Coordinamento di Caserta del Fiat 500 Club Italia, nella persona del Coordinatore Col. Domenico FILIPPELLA, ha donato una venusta Fiat 500, per l’occasione riverniciata di blu, colore che simboleggia l’autismo, alla Presidente dell’AMA che l’ha resa immediatamente fruibile affinché tutti i bambini possano conoscere e ammirare da vicino la vettura “più amata dagli Italiani”. Il trait d’union, l’elemento di congiunzione tra l’Associazione presieduta dalla Signora FAMIGLIETTI e il Fiat 500 Club Italia si rinviene nell’identità di scopo: proprio come l’AMA, infatti, anche il Club persegue l’obiettivo, attraverso il proselitismo e la conoscenza dell’iconica bicilindrica che più di ogni emblema dell’epoca è assurta a simbolo di sviluppo e di progresso dell’Italia post-bellica, di abbattere ogni barriera di razza, genere, casta, ceto, classe, rango. In tal senso, non appare casuale l’investitura di testimonial dell’Unicef, forse favorita proprio da quella sua peculiare e inimitabile livrea tondeggiante che evoca le forme tenere e paffute dei pargoli che lo stesso Fondo per l’Infanzia assiste in tutto il mondo.

Ma la 500 è tanto altro. E’ un’icona, certo, ma a chiunque accessibile; e può diventare ciò che ciascuno di noi desidera che sia. Si trasforma in un attimo in un museo itinerante che custodisce scrigni di ricordi e memorie di vita agreste, e riporta a quella nostalgia di un passato fatto di semplicità, aria pulita, tempo lento, convivio, cibo sano e genuino come gli abitanti dei borghi rurali che resistono per affermare gli antichi valori di ospitalità e gentilezza che vanno scomparendo. Nelle sue dimensioni graziose e ridotte si incunea nelle viuzze, si inerpica sui sentieri di montagna, raggiunge quote impervie, si intrufola in ogni dove ed entra immediatamente in simbiosi con la gente dei luoghi che attraversa con pudore, senza disturbare, al contrario dei reboanti motori di più blasonate autovetture…perché la 500 non è una macchina, ma un sentimento, un posto dell’anima, uno stato mentale, un comune sentire che coagula idee, raggruma energie, sensazioni, slanci, entusiasmi, condivisioni.

Ecco perché è giusto plaudere oggi a questo progetto che si è realizzato, a questo ennesimo obiettivo centrato dal Fiat 500 Club Italia con l’auspicio che l’evento di domenica 8 settembre sia solo il preludio a tante altre manifestazioni in cui i valori della solidarietà e della generosità possano trovare nuovi emuli, nuovi spazi e nuova linfa vitale. Con le emozioni che certo non mancheranno.

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