Zingaretti alla Jabil, la Cisl rende noti i numeri: “Grazie ma non basta, troppi passivi in Campania”

"Ad oggi 220mila lavoratori espulsi dal ciclo produttivo e non solo"

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La CISL di Caserta manifesta apprezzamento per la venuta del Segretario del PD on. Zingaretti in Terra di Lavoro e particolarmente per la visita alla JABIL, importante azienda operante nel settore strategico delle Telecomunicazioni e che ha avviato una procedura di licenziamento per 350 lavoratrici e lavoratori. Ovviamente questa visita, importante e che segnala un interesse serio e concreto verso il nostro territorio e le sue drammatiche urgenze, non può bastare. La decisione della JABIL è di una gravità assoluta, specie in un territorio come il nostro già alle prese con una situazione di pesante crisi, con tassi di disoccupazione altissimi, ben al di sopra della media nazionale, e con una disoccupazione giovanile e femminile alle stelle. Qualche numero? In regione Campania ad oggi 4100 i lavoratori che sono usciti dagli APU, le Attività di pubblica utilità. 150.000 quelli che invece dal 2017 hanno perso il diritto di accedere anche agli Ammortizzatori Sociali. Oltre 70.000 non ricevono più alcun tipo di sostegno, altri 220.000 sono ormai espulsi dal ciclo produttivo. Per 4 mila lavoratori invece è stata avviata almeno una misura di politica attiva. Circa 200 gli assunti. Spesi in totale 200 milioni di euro. La CISL a tutti i livelli, di categoria e confederale, sia provinciale che regionale e nazionale mette in campo tutte le energie e tutto l’impegno possibile affinchè l’azienda rientri dai suoi propositi; ma tutto ciò rischia di non bastare. La vertenza JABIL travalica i confini dell’azienda: essa è la spia e l’ultima in ordine di tempo di tante situazioni che portano questo territorio alla de-industrializzazione, alla perdita di settori produttivi verso cui ha consolidata vocazione; una situazione, quindi, che ha bisogno di essere contrastata all’interno di una più generale battaglia per il lavoro, a partire dalla difesa e dallo sviluppo dell’apparato produttivo esistente. La CISL quindi è impegnata per il lavoro e lo sviluppo: non ci interessano soluzioni assistenzialistiche di corto respiro che condannano il territorio a morte lenta e certa. La politica, pertanto, deve svolgere il proprio ruolo, a partire dalle rappresentanze territoriali, sia di istituzioni locali quali Comuni e Regione Campania, sia come deputazione eletta in provincia di Caserta. Occorre un’assunzione piena e forte di responsabilità, che pur nel rispetto dei ruoli e delle diverse rappresentanze, sia capace di fare squadra e rete per porre a livello di governo centrale e regionale la situazione ormai al limite e della tensione sociale crescente che attraversa il territorio. E’necessario che la politica, le istituzioni si rapportino con le forze sociali, con il sindacato e con Confindustria in questa battaglia per il lavoro in un territorio colpito dalla crisi ma anche ancora ricco di opportunità da difendere e sviluppare. In questa grave situazione siamo costretti a registrare l’assenza del governo centrale e delle stesse rappresentanze politiche che lo compongono e che invece devono prendere posizione e predisporre risposte e misure concrete. In quanto forza sociale sempre improntata al dialogo e alla ricerca di soluzioni concrete, la CISL non può non avvertire tutti i protagonisti della politica e delle istituzioni che la misura ormai è colma. Il sindacato non può essere lasciato solo in questa difficile situazione: tutti coloro che esercitano ruoli e rappresentanze e che avvertono la propria responsabilità verso il territorio debbono assumere tutte le iniziative necessarie per evitare che la tensione sociale monti sempre di più e travalichi in proteste; sapendo che non è più tempo di chiacchiere ma di impegni seri e concreti.

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