247 anni dalla fondazione della Guardia di Finanza. Nell’anno del Covid scovati 157 percettori di reddito con ville e auto di lusso.

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Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.

776 sono stati gli interventi complessivamente svolti nel 2020 a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 80 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 20 deleghe svolte con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 1,5 milioni di euro, mentre si attestano su circa 7 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 152.

Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale,nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per più di 43 milioni di euro a carico di 93 soggetti.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 157 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali e persone dedite a traffici illeciti.

Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 14 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 120 persone.

Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 27 persone, di cui 6 Pubblici Ufficiali, per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.

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