Fioravante Bosco (Uil Av/Bn): Italia, un Paese che non guarda al futuro!

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La Uil Avellino/Benevento sottolinea che l’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo, dopo il Giappone, con un declino demografico confermato per il terzo anno consecutivo, mentre le nascite sono in calo da ormai nove anni. Ci sono 168,7 anziani ogni 100 giovani. Ma è anche il Paese con un ascensore sociale bloccato, dove la “dote familiare” – in termini di beni economici, ma anche di titoli di studio e attività dei genitori – è “determinante” per avere successo nello studio e nel lavoro: solo il 18,5% di chi parte dal basso si laurea e solo il 14,8% ha un lavoro qualificato. Questo il quadro che emerge dal rapporto Istat 2018 che rivela anche come la cerchia di parenti e amici è decisiva non solo nel cercare un impiego, ma anche nel trovarlo. Tant’è che lavora grazie a questo ‘canale informale’ il 47,3% (50,6% al Sud) degli occupati, contro il 52,7% che l’ha ottenuto tramite annunci, datori di lavoro, agenzie e concorsi.Insomma, il rapporto annuale 2018, elaborato dall’Istat, continua a consegnarci una fotografia del nostro Paese ormai nota. Timidi segnali di ripresa si sono registrati, come illustrato anche nel Documento di Economia e Finanze (Def) 2018, che parla di una crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dell’1,5%, ma questa crescita è avvenuta con diverse velocità. Continuiamo a essere un Paese che non guarda al futuro, vivendo un declino demografico: anziani in costante aumento (168,7 anziani ogni 100 giovani) e nascite ai minimi storici (nel 2008 sono state 577mila, nel 2017 464mila). Persistono e si accentuano le disuguaglianze territoriali nelle reti di servizi, dove il Mezzogiorno ne risente maggiormente. Differenze che riguardano in primis l’accesso alle cure e che generano i fenomeni della migrazione sanitaria e della sanità negata. La spesa della protezione sociale è pari al 30% del Pil di cui, purtroppo, il 22% è costituito da meri trasferimenti monetari. A ciò si aggiunge l’aumento della povertà assoluta: nel 2017 sono un milione e 800 mila famiglie, con un’incidenza del 6,9% (6,3% nel 2016).

“I dati Istat confermano purtroppo – rileva Fioravante Bosco (Uil Av/Bn)– che l’Italia ha bisogno di invertire il trend, spostando gli investimenti sulla protezione sociale in un’ottica inclusiva e nello sviluppo della rete dei servizi territoriali per intercettare i nuovi bisogni, legati soprattutto all’andamento demografico, e per offrire le adeguate risposte. In una situazione politica incerta – conclude Bosco– è necessario porre l’attenzione sul welfare e sui servizi di assistenza alle persone, cogliendo la grande opportunità di sviluppo che questi rappresentano: un grandissimo valore di crescita produttiva, occupazionale, valoriale e culturale, nonché di giustizia sociale e di risparmio nel lungo termine”.

Benevento, 17 maggio 2018.

Ufficio stampa Uil Benevento

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