L’inizio di una devozione: La missione popolare dei padri vincenziani a Casanova (Casagiove) nel 1785

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Rivolgiamo un doveroso ringraziamento al Rev. Padre Vincenziano Giuseppe Guerra, per la sua disponibilità nel reperire la documentazione richiesta, durante la ricerca storica.

 

Per non dimenticare… Per tramandare…

 

Introduzione

Il presente saggio inedito di storia locale, da nuova luce ad una tradizione radicata profondamente nel popolo casagiovese. La missione che i padri vincenziani svolsero entusiasticamente tra la gente di Casanova gettò senza alcun dubbio semi che avrebbero prodotto frutti devozionali e spirituali tramandati fino ai nostri giorni. E’ possibile dunque, senza ombra di dubbio, che il culto e la devozione verso il Santo francese sia iniziato proprio con quella Missione popolare dei padri vincenziani.

Come è noto, la missione terrena messa in atto dal francese san Vincenzo dè Paoli, si prefiggeva non solo di soccorrere materialmente e spiritualmente i più indigenti, ma pure di “evangelizzare” pezzenti e ignoranti nelle campagne francesi, quindi, cercando di proclamare la Parola del Signore nelle zone periferiche dei grandi centri urbani, come il caso di Parigi. Le origini della Congregazione dei Preti della Missione o Padri Verginisti, fondata da Vincent de Paul (1581 – 1660) vide la luce nel XVII secolo, grazie anche al contributo cospicuo in denaro che la contessa de’ Gondi elargì a vantaggio dei primi ecclesiastici guidati dallo stesso san Vincenzo e che, come scopo principale aveva proprio quello di dedicarsi “unicamente alle missioni per i poveri contadini”. La prima Casa Vincenziana in Italia venne aperta a Roma nel 1641 e, soltanto nel 1668 la Congregazione dei Preti della Missione si insediò a Napoli. Tra i primi missionari vincenziani che, nel 1668 giunsero a  Napoli, c’era Cosimo Galilei, nipote diretto del celebre astronomo toscano Galileo Galilei e che ricoprì la carica di primo superiore della Casa Missionaria napoletana.

I. La missione popolare nel casale di Casanova

Nel dicembre 1785, i padri vincenziani si recarono a Casanova “poco distante da Caserta”, casale che “fa(ceva) anime Duemila” e “divisa in due parrocchie una della Diocesi di Capua e l’altra di Caserta” (rispettivamente parrocchie di: San Michele Arcangelo e Santa Croce). Secondo quanto scritto nella Relazione in questione, le “funzioni della Missione”, cioè la Predica del Signor (padre) Noja, i Discorsi del Signor (padre) Sica, “che faceva anche da Direttore”, ed i Catechismi del Signor (padre) Mascia, si tennero nella chiesa di Santa Croce, a cui tuttavia prese parte tutto il popolo, compresi i rispettivi parroci. Alla Missione “la gente è(ra) docile, e concorse sempre non meno alle funzioni, che a Confessionali”, anche se “il male era, che la Chiesa era piccola”. Durante i giorni della missione popolare “il bene che si fece fu grande e specialmente si aggiustarono non poche discordie, le quali quantunque fossero fra particolari, si consideravano quasi come liti della Università (Comune), grazie a Dio, si supirono tutte, con comune gradimento”. Alla missione “concorse anche qualche d’uno da Caserta a confessarsi dai Missionari”. La missione popolare fu talmente seguita e sentita, tanto da attirare anche il vescovo di Caserta, Sua Eccellenza Domenico Pignatelli di Belmonte, il quale “fece delle finezze, e dei regali all’Operai (missionari), i quali furono due volte a visitarlo cioè al principio ed alla fine della Missione”. Questa Missione “principiò nell’istessa sera” in cui giunsero i Missionari vincenziani, “cioè nella sera di S. Andrea” (30 novembre), e “fattasi la Comunione Generale col solito fervorino del Signor (padre) Lamparelli, a dì 18 Xbre (dicembre): si attese nel dì susseguente a riconciliare”. La missione durò venti giorni “indi il 20 dell’istesso tornarono a Casa per ripartire nel giorno susseguente”. I missionari vincenziani, accolti gioiosamente dalla gente di Casanova, nel corso della loro permanenza nel casale, trovarono dimora “in un famoso quarto del Palazzo de Signori Fusco poco distante dalla Chiesa” (palazzo sito in Via Santa Croce).

II. Aggiunta: La missione popolare a Casagiove nel 1981

La più recente missione popolare registrata negli atti dei missionari vincenziani napoletani, si svolse a Casagiove nel 1981. Dal 7 al 22 marzo di quest’ultimo anno infatti, i padri Minerva, Corrado, Mangiapane espletarono la loro missione presso la parrocchia di San Michele Arcangelo “o parrocchia matrice”, mentre i padri Frappampina e D’Ercole nel rione di Coccagna presso la parrocchia di Santa Maria della Vittoria. I padri vincenziani predicarono la Missione “in quella parte della diocesi di Capua”, mentre nella zona di appartenenza alla diocesi di Caserta, il parroco di Santa Croce dell’epoca, don Nicolino Mastroianni, per motivi sconosciuti, non la volle. Questa cosa fu “un elemento negativo” che però “non incise all’andamento della Missione” che si svolse “con grande concorso di popolo alle diverse funzioni che il programma prevedeva”. I fatti più rilevanti che caratterizzarono quella missione furono non solo la “grande amicizia del popolo verso i missionari”, ma pure quello che accadde a padre Corrado “il quale stanco e febbricitante, crollò fisicamente in una mattina in cui predicava alle ore 9 al gruppo delle madri. Per fortuna la diagnosi non preoccupò”. Da ricordare era pure “il tanto bene” che vollero verso i missionari i due parroci, don Pasquale D’Anna e don Carlo di Carluccio che in qualche modo agevolarono il lavoro con la loro collaborazione. Durante la missione popolare, i padri vincenziani trovarono alloggio presso l’Istituto “Mater Amabilis” delle Suore degli Angeli di Casagiove e tre missionarie laiche prepararono “il vitto per l’intero gruppo missionario”. Infine, nella relazione si segnalava che, durante quella missione “quasi tutti furono influenzati”, sicché il gruppo non fu mai completo al lavoro.

(Collezione privata Antonio Casertano)

 

Bibliografia e fonti archivistiche 

  • Guerra G., Guerra M., Storia dei missionari vincenziani nell’Italia meridionale, Roma, Edizioni Vincenziane 2003.
  • Gianfranco Iulianiello, I Missionari vincenziani a Castel Morrone, Castel Morrone 2008.
  • Archivio Storico dei Missionari Vincenziani Napoli, 3.4.19-22 Registro delle Missioni ed Esercizi al Popolo – Volume II 1756 – 1821.
  • Archivio Storico dei Missionari Vincenziani Napoli, 3.4.19-22 Registro delle Missioni ed Esercizi al Popolo – Volume IV 1926 – …

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