Istat: in Italia 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta

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Benevento, 18 giugno 2019. La Uil Avellino/Benevento rende noto che l’Istat ha pubblicato oggi il report “La povertà in Italia”, dal quale si evince che il 12,6% dei minori è in povertà assoluta. La maggiore criticità per le famiglie con minori emerge non solo in termini di incidenza, ma anche di intensità della povertà: questa è, infatti, per queste famiglie al 20,8%. Le famiglie con minori sono quindi più spesso povere, e se povere, lo sono più delle altre. Oltre 1,8 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, pari al 7% delle famiglie e corrispondenti a 5 milioni di individui (l’8,4% del totale). La povertà assoluta resta ai livelli massimi dal 2005, ma la crescita si arresta dopo tre anni. Le famiglie in condizioni di povertà relativa invece nel 2018 sono poco più di 3 milioni (11,8%), per quasi 9 milioni di persone (15,0% del totale). L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta è del 9,6% nel Sud, del 10,8% nelle Isole, del 6,1% nel Nord-Ovest e del 5,3% nel Nord-est e nel Centro. Rispetto al 2017, le famiglie in povertà relativa aumentano al Nord (salgono da 5,9% al 6,6%), mentre nel Mezzogiorno c’è una dinamica opposta (dal 24,7% nel 2017 al 22,1% nel 2018), con una riduzione dell’incidenza sia nel Sud (da 24,1% a 22,3%) sia nelle Isole (da 25,9% a 21,6%). Sono 1 milione e 260 mila i minori in povertà assoluta, pari al 12,6%. L’incidenza dei minori in povertà va dal 10,1% nel Centro fino al 15,7% nel Mezzogiorno, sostanzialmente stabile rispetto al 2017. Le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 725mila, con un’incidenza dell’11,3% (oltre quattro punti più alta del 7,0% medio nazionale). Anche nel 2018, la povertà assoluta aumenta in presenza di figli conviventi, soprattutto se minori: si va dal 9,7% delle famiglie con un figlio minore al 19,7% di quelle con 3 o più figli minori. Tra le famiglie monogenitoriali la povertà è più diffusa rispetto alla media, con un’incidenza dell’11%, in aumento rispetto all’anno precedente, quando era pari a 9,1%. Disaggregando per età, l’incidenza della povertà assoluta fra i minori ha i valori più elevati nelle classi 7-13 anni (13,4%) e 14-17 anni (12,9%) rispetto alle classi 0-3 anni e 4-6 anni (11,5% circa). Al contrario, nelle famiglie con almeno un anziano l’incidenza di povertà è pari al 4,9%, più bassa della media nazionale e scende al 3,2% se si considerano le coppie in cui l’età della persona di riferimento della famiglia è superiore a 64 anni.

“I dati diffusi oggi dall’Istat – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – confermano quanto la povertà assoluta nel nostro Paese sia un’emergenza sociale da affrontare con misure adeguate, volte a prendere in carico le persone in tale condizione e a guidarle in percorsi di inclusione sociale che tengano conto di tutte le determinanti del disagio economico. L’Istituto nazionale di statistica descrive – sottolinea ancora il sindacalista– un fenomeno che nella sua drammaticità ha una incidenza maggiore tra le famiglie numerose, tra le famiglie con componenti stranieri e, soprattutto, tra i minori: tutti soggetti penalizzati nella fruizione del Reddito di Cittadinanza introdotto dal Governo. Insomma, per contrastare realmente la povertà, è necessario sia modificare la misura nelle parti che non tengono adeguatamente conto delle caratteristiche delle persone coinvolte e della multidimensionalità del fenomeno, sia rafforzare l’infrastruttura sociale territoriale. La rete dei servizi pubblici – conclude Bosco– è, infatti, indispensabile a garantire una presa in carico dei cittadini idonea al superamento delle disuguaglianze di opportunità e a interrompere la trasmissione intergenerazionale della povertà, a cominciare da quella educativa certificata dai dati diffusi”.

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