Dal 29 marzo F.Pl. Femminile Plurale presenta Antenate

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Saranno gli spazi dell’Archivio Storico di Napoli, a ospitare da mercoledì 29 marzo 2023 alle ore 19.00 (repliche fino a venerdì 31), la performance teatrale Antenate – Il tempo del ricordo nella casa delle storie ideata e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l’Archivio di Stato di Napoli.

Il lavoro, che vede la partecipazione di un gruppo di donne di Forcella e di quartieri complessi, afferenti al progetto “La Scena delle Donne – percorsi teatrali con le donne a Forcella”, vuole avvicinare il pubblico al grande patrimonio dell’Archivio Storico di Napoli, cittadini e cittadine che ancora non lo conoscono, turisti, curiosi, aprire le porte di questo enorme patrimonio di storie e di storia.

Storia che parla al presente, in questo tempo più che mai, attraverso una performance che vede coinvolte ventidue donne a raccontare storie di donne: Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino, Tina Esposito.

“Le storie – così in una nota – alimentano la vita, da sempre. E su queste storie abbiamo lavorato, ricercando nella propria storia familiare e relazionale le più antiche, ma anche quelle legate a donne dalle vicende sconosciute. Testimonianze scritte e orali, racconti personali, propri delle donne, sono al centro dello sviluppo drammaturgico”.

Antenate sono le storie narrate. Sono le donne che non compaiono nella Storia ma che la Storia l’hanno vissuta e scritta anche loro. Antenate conosciute, antenate sconosciute.

Antenate sono anche le pergamene, i registri di antiche cancellerie, le carte dei ministeri e delle famiglie nobili private, le tante scritture conservate con attenzione nell’archivio.
Ricordare le antenate è riconoscere da dove veniamo, comprendere dove siamo e intravedere dove andremo. Raccontarle, nel bene e nel male, nella luce e nel buio è un atto che sentiamo necessario.

“L’idea che deve passare – sottolinea la Direttrice dell’Archivio Candida Carrino – è che questo luogo raccoglie le storie di tutti, le ‘microstorie’: lo sviluppo del territorio, le passate epidemie, la storia dei quartieri della città. L’obiettivo è agganciare i problemi di oggi con quelli del passato, parlare con il mondo. Solo così si smuove l’idea che l’archivio contenga documenti morti”.

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