Gli onorevoli Alberto Beneduce e Giovanni Tescione in visita a Casagiove il 12 maggio 1921

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Esprimo un vivo ringraziamento all’amico e studioso Tommaso Tartaglione, per la gentile segnalazione sia della notizia storica, sia delle immagini.

 

Introduzione

I protagonisti del presente saggio, hanno avuto, nella storia della provincia di Terra di Lavoro, un certo peso politico. Alberto Beneduce, casertano di nascita, fu economista e come si è detto, uomo politico. Egli, ricoprì per un certo periodo ( 1921 – 1922) la prestigiosa carica di Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. A lui si deve la fondazione nel 1933 dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), di cui ricoprì anche la carica di primo Presidente dell’Ente. Personale amico di Benito Mussolini, non si iscrisse mai al Partito Nazionale Fascista, nonostante ricoprisse importanti incarichi professionali. La figura di Giovanni Tescione, primo Podestà di Caserta, invece, risulta essere più collegata a Casagiove, luogo che gli diede i natali. Tescione, poi, dal 1915 al 1920 fu sindaco di Casagiove e, la sua missione politica amministrativa, cade in un momento assai delicato per la città di Caserta, in quanto, nel 1927, venne soppressa la provincia di Caserta e accorpata a quella di Napoli.

 

I. Le motivazioni della visita a Casagiove

Gli onorevoli Beneduce e Tescione si recarono in visita a Casagiove per motivazioni prettamente politiche, in vista delle imminenti elezioni politiche che, si sarebbero svolte il 15 maggio 1921. In un primo momento la lista, era composta dai seguenti candidati: Enrico Altavilla, Alberto Beneduce, Pio Campoli, Antonio Casertano, Renzo de Renzis, Basilio Mazzarella, Felice Mercogliano, Giuseppe Paone, Giovanni Persico, Luigi Russo, Giovanni Tescione, Mario Zanfagna. Questa lista politica, nelle elezioni politiche del 1919, aveva riportato un discreto risultato e, vide eletti quattro componenti: Beneduce, Casertano, Mazzarella, Tescione. Nel corso del successivo biennio, il gruppo era destinano a sfaldarsi, a causa soprattutto di alcuni contrasti sorti tra Alberto Beneduce e Antonio Casertano, dopo che, insieme a Giovanni Tescione avevano istituito il Partito Democratico Sociale. Alla vigilia delle elezioni politiche del 1921, l’on. Casertano abbandonò l’on. Beneduce, alleandosi con Ciocchi e dando vita al Partito Fascio Democratico (Fascio Littorio), mentre nel Partito Democratico Sociale (detto “Bandiera”) rimasero sia Alberto Beneduce che Giovanni Tescione. Da questa breve introduzione, possiamo cogliere la motivazione del tutto politica che spinse i due onorevoli nel recarsi presso Casagiove, così come, allo stesso modo fecero in altri comuni del circondario casertano.

 

II. Gli Onorevoli in visita a Casagiove

La sera del 12 maggio 1921, “tutto il popolo di Casagiove si era riversato sulle vie del paese, per acclamare gli onorevoli Beneduce e Tescione”, giunti nella cittadina “a portare a questa operosa popolazione il saluto dei loro amici”. I due Onorevoli esponenti della “Lista della Bandiera”, provenienti dalla vicina Santa Maria Capua Vetere, giunsero a Casagiove verso le ore 22.00 e, nonostante la tarda ora e le fatiche giornaliere del popolo, quest’ultimo “volle rimanere ad attenderli per esprimere tutto il suo fervido entusiasmo”. Non appena i due uomini politici giunsero alle porte del paese, a bordo di un’automobile, furono subito costretti a scendere “tra la folla, che li colmò di applausi e di fiori per tutto il percorso fino alla Piazza S. Michele”. Una volta giunti nella piazza principale di Casagiove, per primo prese parola l’on. Giovanni Tescione, “il figlio amatissimo di Casagiove”, a cui il popolo riservò un “ammirevole slancio di irrefrenabile affetto”, nel momento in cui “due o tre poco scrupolosi maggiorenti, dopo di averlo sfruttato” avevano creduto di tradirlo. Prendendo la parola, l’on. Tescione, “con accenti di vera commozione e di filiale affetto”, volle esaltare “l’anima nobile del popolo libero e onesto di Casagiove” che era riuscito a non cadere “nel balordo tentativo di qualche sfatato tirannello, per difendere la sua buona fama”. Prendeva quindi parola l’on. Beneduce che, attraverso un lungo discorso, “ricco di realtà e di umorismo brillante”, puntò il dito contro “la condotta di certi uomini e partiti” che, nel corso delle campagne elettorali si erano proposti di “prostituire la coscienza pubblica in Terra di Lavoro”. Ma, fortunatamente, contro queste strane idee politiche il popolo della Provincia e con esso quello di Casagiove, insorse “forte di tutta la sua fierezza”. L’on. Beneduce non esitò affatto ad esaltare la “figura morale del suo più caro compagno di lotta”, Giovanni Tescione, il quale senza esitazione “fu sordo a qualsiasi allettamento, per serbarsi fedele all’antica bandiera”. Alberto Beneduce continuava il suo discorso accennando “ad alcuni capisaldi del suo programma ed alle ragioni per cui lo si combatte(va)” riferendosi particolarmente al suo contegno mantenuto “nel rappresentare l’Italia di fronte alle altre Nazioni e nel difenderne strenuamente i diritti contro ogni forma di egemonia”. Il discorso, ritenuto “magnifico”, enunciato dall’on. Beneduce “produsse viva e profonda impressione e fu coperto da deliranti ovazioni”, tanto che al termine del comizio, “tutto il popolo festante”, malgrado la tarda ora, volle accompagnare, “tra acclamazioni continue e vibranti, i due insigni candidati fino alle porte del paese”.

Fonti archivistiche e bibliografiche:

Alberto Zaza D’Aulisio (a cura di), Caserta e le sue strade, Caserta 2003.

Olindo Isernia, Nuovi Saggi di Storia Casertana: Ottocento – Novecento, pagg. 144 a 147, Caserta 2006.

Emeroteca della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Raccolta “Terra di Lavoro”, Anno XXV – Numero 29, Caserta 13 maggio 1921.

 

(L’immagine in evidenza raffigura l’onorevole Alberto Beneduce)

 

 

(L’onorevole Giovanni Tescione in uniforme militare)

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